PyCon Tre

28Mag09

Temevate forse di non avere un feedback seppur minimo del pycon Tre svoltosi dall’8 al 10 Maggio 2009?! Vi sbagliavate!
Un giudizio complessivo? Non male, anche se quasi un po’ ripetitivo rispetto all’ anno scorso.
Come sempre voglio ribadire il fatto che ormai queste conferenze, che dovrebbero essere dedicate ad un linguaggio di programmazione stanno diventando più che altro solo un pretesto per incontrarsi e sentir parlare personaggi importanti.
“Ma perché dici questo?” starete dicendo, però a mio parere è così: sia l’anno scorso che quest’anno si è andati verso una direzione di cercare di puntare sempre di più sugli aspetti web. A mio parere questa conferenza dovrebbe cambiare in nome da “PyCon” a “PyWeb”; dato che tantissime cose mostrate hanno solo risvolti web.
L’anno scorso era la volta di Django e alcune anticipazioni di Google app engine, quest’anno è stato rimarcato Google app engine ancora di più; anche per la presenza di Guido Van Rossum (creatore e leader di python).

Il primo giorno, Venerdì 8 Maggio sono arrivato con |Wolf| (aka. Ezio Melotti) a Firenze, dove siamo stati ospitati per i tre giorni della conferenza da un nostro amico: Rev. Guido Van Rossum ha tenuto un talk per gran parte del primo giorno in cui ha parlato delle novità introdotte in Python 3.0 , chiarendo a tutti (e incredibilmente anche a me) le idee riguardo a come stanno procedendo gli sviluppi delle varie versioni dell’ interprete python. Per farla breve si sta sviluppando Python 3.0 anche se in parallelo si lavora ancora sul 2.6 . Python 3.0 ha tantissime novità anche in sintassi, nomi di librerie, utilizzo di stringhe di byte, unicode e tante altre cose. Tutto ciò la rendono incompatibile alle versioni precedenti, cioè python 3.0 non è completamente retrocompatibile . Questa affermazione già da tempo mi ha fatto rizzare i capelli: ho sempre amato python per la sua semplicità, per la sua possibilità di fare la stessa cosa in tanti modi diversi senza essere legato per forza a uno schema di sintassi fisso.
Alla fine ho capito che la cosa va accettata: è necessario uno sviluppo della piattaforma python in modo sensibile ed è necessario farlo con una svolta di pagina decisiva.

Dopo Guido ha parlato Alex Martelli, ormai stra conosciuto da tutti i partecipanti del pycon. Nonostante |wolf| e altri abbiano detto che il suo talk è stato “campato per aria” come discorso io lo ho trovato molto interessante. Quello che martelli ha voluto spiegare a noi programmatori è che python, come molte altre cose è una astrazione, un codice che non significa nulla, che viene poi ripreso dalla macchina che si basa su vari strati, vari livelli di tecnologia. Da bravo ingegnere elettronico ha mostrato come passando dagli atomi, ai transistor e alle porte logiche ed arrivando ad un linguaggio interpretato sia necessario conoscere gli strati di astrazione precedenti. È un discorso un po’ filosofico, ma vuole semplicemente spiegare in modo logico che è necessario quando si lavora su qualcosa in campo informatico conoscere almeno 2 o 3 livelli di astrazione sotto quello su cui si lavora. In termini pratici significa che se stai programmando in python dovresti sapere qualcosa su come gira python con C (e quindi sapere qualcosa di come funziona C) e dove gira C (ovvero il sistema operativo e la sua struttura) e nel caso potrebbe anche essere necessario conoscere assembler.
Come ha cercato di spiegare infatti non si può lavorare su pure astrazioni (come l’idea astratta di “codice”) senza conoscere quello che ci sta dietro.
Oltre a questo discorso informatico-filosofico ha parlato anche di vari esempi pratici con python, facendomi scoprire cos’è il cosiddetto monkey-patching

In serata c’era la PyFiorentina, a cui però Io,|Wolf|,tyrion,Rev e patrick abbiamo deciso di non partecipare dopo essere entrati nel ristorante. L’idea di base della PyFiorentina sarebbe che noi programmatori ci ritroviamo in un clima più sereno di quello della conferenza per poter discutere con calma e conoscere altre persone. L’anno scorso è stato un po’ così, anche se alla fine abbiamo parlato solo con quelli del nostro tavolo che si sono seduti per mancanza di posti.
Quest’anno siamo arrivati noi 5 e ci siamo piazzati su un tavolo; le altre persone si sono messe però anche in altre sale e nel casino del ristorante ci siamo ritrovati soli con in mano un menu con solo 2 pizze surgelate e altra roba tipo fiorentina (la nostra idea non era quella di prendere la fiorentina). Essendoci quindi trovati da soli e senza tanto interesse per stare in quel posto costoso e chiassoso abbiamo deciso di fugarcela con cautela e cercare un altro ristorante/pizzeria dove poi abbiamo mangiato.
Questa è di certo una critica pronta per gli organizzatori del PyCon: non si può fare una cena della conferenza e lasciare tutti in tavoli piccoli separati. Dato che l’organizzazione non manca si poteva benissimo scegliere un altro ristorante più spazioso ed organizzare tavolate più ampie.

Il secondo giorno, Sabato 9 Maggio, il nostro gruppetto si è diviso per poter guardare ognuno i talk che gli interessavano: io ho seguito per primo il talk su “La geometria interattiva con Python e pyig“, che mi era stato segnalato da tyrion che aveva collaborato con l’autore. In sostanza l’autore è un insegnante di matematica di un liceo scientifico, che insegna la geometria anche con l’utilizzo dell’ informatica e la programmazione: cioè con python. Ha realizzato una libreria semplice da utilizzare per questo scopo e ha mostrato vari esempi di applicazione.

Dopo ho seguito Erlang + Python, l’unione di due mondi, che parlava di un altro linguaggio interpretato chiamato Erlang, molto particolare. Ho seguito questo talk anche perché conosco il relatore: Lawrence Oluyede.

Dopo il coffe break ho seguito il talk su OpenGL, che però mi ha lasciato un po’ sconsolato: pensavo di aver capito qualcosa e ho perso tutte le mie certezze. Inoltre sapevo che OpenGL era scomodissimo e ne ho avuta la prova. Io ho iniziato a smanettare su OpenGL e quella roba là quando volevo fare un videogioco 3d: SteelWarPy. Panda3d è venuto in mio supporto, un’ottima libreria 3d, molto meglio di qualunque roba tipo OpenGL, che resta solo una libreria piena di funzioni, utilizzabile per lavori semplicissimi in 3d, non certo per fare un videogioco.

“Tecniche di scraping in python”, talk successivo che ho seguito è stato forse uno dei pochi che mi ha veramente interessato: il relatore ha mostrato al pubblico varie librerie e metodi veramente interessanti per estrapolare contenuti dalle pagine web o compilare in automatico form html, problema che mi sono spesso posto. Si è ovviamente parlato di Beautiful Soup e urllib & co.

“Easy AI with Python” era uno dei talk che veramente aspettavo di sentire, soprattutto per curiosità. Curiosità sicuramente legata al fatto che sto facendo la tesi sulle reti neurali. Pare che le mie opinioni siano sempre “[::-1]” (inverse) di quelle di |Wolf|, perchè anche in questo caso lui sostiene che sia stato un talk chiaro e semplice, mentre io ho capito  ben poco.  Hettinger, il famoso relatore che ha tenuto il talk, ha parlato dell’ utilizzo di python per l’intelligenza artificiale, ma si è parlato principalmente di intelligenza artificiale simbolista un unico accenno di intelligenza artificiale connessionista è stato fatto parlando di un database e la possibilità di introdurre un neurone per ciascuna categoria, e di collegare vari neuroni tra di loro per scoprire relazioni particolari in un database. Questo metodo è comunque al limite con un paradigma simbolista: si è presentata una rete “neurale” se così possiamo definirla, collegata in modo molto particolare; differente dal classico grafo diretto aciclico, e del tutto priva di un algoritmo di apprendimento anche lontanamente simile a quello di retro-propagazione. L’unica cosa che fa definire quel metodo “neurale” è forse l’utilizzo di una formula di attivazione (che però non sono riuscito a scorgere durante il veloce passare delle slide).
Oltretutto io sono piuttosto informato sulle reti neurali, anche se non sò tantissime cose, però la maggior parte delle persone durante la conferenza non sò cosa ci abbiano capito su quello.

Poi ho seguito il talk che ha tenuto |Wolf| su unicode per capirci finalmente qualcosa: “Unicode e Python 3”

Il talk fine giornata di Guido non lo ho molto seguito, sia per lo scarso interesse sull’ argomento, sia perchè continuavo a fare schemi per tentare di capire come funzionassero le reti neurali “particolari” presentate prima da Hettinger.

Di domenica 10 Maggio mi ha interessato principalmente “Automazione industriale e python”, praticamente uno dei pochi talk per cui dovevo essere per forza presente al PyCon. Si è parlato del controllo di macchine a controllo numerico e PLC. Si è parlato anche dell’ utilizzo di python in real-time, per applicazioni pratiche di elettronica e altro. Il tutto mi ha ovviamente molto interessato per i miei esperimenti di robotica.

Purtroppo volevo seguire anche “GUI for Rehabilitation Robotics” giusto per curiosità, però ho dovuto lasciare il PyCon per recarmi in stazione dopo l’ultimo coffee break.

Da sinistra a destra in nickname: |Wolf|,Rev,tyrion-mx,Patrick91,Io

Da sinistra a destra in nickname: |Wolf|,Rev,tyrion-mx,Patrick91,Io

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